Mario
Come nella storia c'è un prima e dopo Cristo per le società occidentali, così nella mia vita c'è una vita prima di conoscere Gesù Cristo e una vita vissuta dopo. Bisogna che racconti cos'era la mia vita prima di conoscere Gesù ed averlo ricevuto come Signore e Salvatore nella mia vita. Sono sardo di nascita di una famiglia di sei figli più padre e madre, e, come maggior parte dei bambini italiani, sono cresciuto nell'insegnamento della chiesa Cattolica Romana fino alla cresima (avvenuta circa a 12 anni). Ciò che vedevo e vivevo nel cattolicesimo mi portò a diventare ateo. In famiglia purtroppo le cose non andavano bene, il rapporto con mio padre era terribile, lui era convinto di essere il mio padrone, e il dialogo con lui era ridotto ad impartizione d'ordini e saluti. Alle medie la mattina andavo a scuola e dopo pranzo prendevo i libri e andavo a pascolare le pecore in campagna. Avrei dopo le medie continuato volentieri gli studi ma le necessità della famiglia mi portarono a fare il pastore di pecore a tempo pieno sette giorni su sette. Diventai quasi un selvaggio timoroso della gente e pieno di complessi, e, con la crescita, oltre all'ateismo aumentava l'odio per mio padre che covavo dentro di me, sia per la vita che mi faceva fare che per le botte che spesso arrivavano a torto o a ragione. Stavo accarezzando sempre più il desiderio di ucciderlo e pure di uccidermi, ma grazie a Dio non feci nulla di tutto ciò, progettai anche di andarmene di casa ma dovetti stare in casa fino all'età di 22 anni. Nell'estate del 1987 colsi al volo l'occasione di andare a Mantova a lavorare con mio fratello muratore, lasciai la famiglia, gli amici e una ragazza con cui stavo insieme da alcuni mesi e in pochissimi giorni mi ritrovai in una realtà molto diversa da quella lasciata. Trovai un appartamento condiviso con un ragazzo pugliese, ma dopo poco tempo lui se n'andò e venne al suo posto un credente evangelico di Piacenza. l miei primi mesi a Mantova furono molto duri e anche la nostalgia di casa si fece sentire ma tenevo duro ricordando molto bene la mia situazione precedente. Intanto il credente evangelico mi testimoniava della sua fede in Dio, ma il mio cuore era chiuso e disinteressato così dopo un po' smise di parlarmi delle cose di Dio. Sotto i portici di Mantova incontrai una signora che m'incuriosì perché assomigliava alla moglie di un mio principale di quando ero in Sardegna, mi disse che s'interessava dei problemi giovanili, e così devo avergli dato il mio indirizzo poiché dopo un paio di settimane vennero a trovarmi due ragazze mandate da lei che scoprì essere Testimoni di Geova. Una delle due mi colpì così tanto che accettai di fare uno studio due volte la settimana con loro, ma io non avevo nessun interesse per le cose "spirituali" bensì "carnali". Loro cominciarono ad esporre le loro dottrine e per dimostrare che erano nel giusto mi facevano leggere dei passi biblici, io non avevo nessuna conoscenza della Bibbia e quindi accettavo positivamente tutto ciò che mi dicevano, entrai anche nella "sala del regno" (era il nome dei locali dove si riunivano i Testimoni di Geova), però mi sentivo un estraneo e schivavo le persone che si avvicinavano per salutarmi. Non ero interessato a Dio ma per "movimentare" gli incontri mi procurai una Bibbia dal credente evangelico con cui condividevo l'appartamento e cominciai a leggerla di nascosto a tutti con l'intento di polemizzare. La lettura della Bibbia mi pose in crisi,e, benché non mi schiarisse affatto le idee, cominciavo ad intuire che essa conteneva qualcosa a cui io non potevo accedere. Il mio ateismo stava vacillando ma, all'orizzonte non vedevo nulla se non un senso d'oppressione e tristezza così dopo varie settimane, una notte non ne potei più, chiuso nella mia camera con una preghiera stentata ma proveniente dal cuore volsi a Dio una breve preghiera che diceva così: "lo non so se tu esisti, ma se tu esisti fammi vedere la verità in quella che io intuisco essere la tua parola, cioè la bibbia". Così mi addormentai. L 'indomani quando mi misi a leggere la Bibbia avvenne un fatto straordinario, la stessa Bibbia che il giorno prima leggevo senza capire il significato delle cose insegnate in essa (ed era proprio a causa di questo che mi sentivo oppresso), la stessa Bibbia cominciava ad aprirsi come se Dio stesso mi stesse parlando dentro l'anima e ciò che leggevo mi davano l'assoluta certezza di essere la verità di Dio, non avevo bisogno di qualcuno che mi portasse prove perché la parola di Dio era informazione e convinzione per me. Così capii le cose fondamentali del vangelo: che Dio ci ama, che siamo peccatori perduti,che siamo salvati unicamente per il sacrificio compiuto da Gesù, Figlio di Dio, sulla croce, che liberazione per me! Scoprii che l'oppressione che era in me non era altro che il peso del mio peccato che Cristo si era caricato su di se, togliendolo da me. Mi sentii finalmente libero, leggero e affamato soltanto della Parola di Dio che leggevo in ogni momento libero e che continuava a parlarmi. Posso dire che non cercavo Dio (o almeno non ne ero cosciente) ma era Dio che cercava me, come cerca ogni perduto su questa terra. Ho continuato ancora un po' a fare gli "studi" coi Testimoni di Geova ed io testimoniavo delle cose che Dio mi aveva rivelate, così essi trovavano sempre più difficoltà con me, e la ragazza che mi piaceva si faceva accompagnare con persone sempre più importanti nella loro fede, chiesi così al credente evangelico di assistermi negli incontri fino a che capii che dovevo fare una scelta fra questa ragazza e Dio. Raccontai loro che avevo conosciuto il Signore e che loro si trovavano completamente fuori strada, che ero diventato un Figlio di Dio e che anche loro dovevano accettare il dono di Dio gratuitamente perché anche loro erano davanti a Dio non brave persone com'erano convinti ma peccatori perduti, così non li vidi più. Dopodichè andai, invitato dal credente evangelico, alla sala evangelica che si trovava in via Conciliazione, era un martedì ma ciò che mi colpii fu il fatto di sentirmi con persone che avevano la mia stessa fede, che credevano le mie stesse cose che avevo imparato dalla Bibbia, mi sembrava di essere tornato al tempo del Nuovo Testamento, in cui i credenti in semplicità e sincerità servivano Dio. Devo ringraziare questa comunità anche per la crescita e le benedizioni ricevute, dopo poco più di un anno, nel 1989 testimoniai col battesimo la mia appartenenza a Cristo e la mia rinuncia alla vita precedente nella quale ero separato da Dio e vivevo nella schiavitù del peccato che mi legava da ogni parte. Sono passati circa 17 anni da questi fatti, ma posso dire che la mia vita è cominciata da quella notte di febbraio del 1988, da allora il Signore è stato con me nella gioia e nella sofferenza, Egli è un aiuto sempre pronto per chi lo invoca con tutto il cuore. Così, per te che leggi, puoi veramente trovare e conoscere Gesù e Dio attraverso le pagine della Bibbia e avendo un cuore veramente disposto e umile. La "verità" prima di essere una serie di dottrine e insegnamenti, è una persona, infatti Gesù disse: "lo sono la via, la verità e la vita, nessuno viene al padre se non per mezzo di me. Giovanni 14:6". Perciò ti dico, accogli Gesù nel tuo cuore e conoscerai la verità, e la verità in te ti renderà libero. Dio ti benedica. Francesco
Io sono nato in una famiglia cattolica, dove alcuni sono credenti, mentre altri no. Fin da piccolo sono stato abituato a credere e a fidarmi di tutto ciò che mi era stato insegnato. D’altra parte un bambino, nella sua innocenza, fa sempre ciò che gli viene insegnato dalla propria famiglia e prende per buona ogni cosa gli viene insegnata sia nel bene quanto nel male. Infatti, pensavo di credere ad un dio irraggiungibile, ma se pregavo i “santi” o la madonna, loro potevano intercedere per me. Un dio che se mi ascolta mi risolve i problemi e che esaudisse sempre la mia volontà, se non mi ascoltava era colpa mia e delle mie cattive azioni. Io credevo molto a Dio, ed ero uno fra i più bravi e servizievoli chierichetti della chiesa. Amavo servirlo alla domenica mattina e pregarlo di tutto cuore. Solo che durante la settimana mi comportavo come qualsiasi altro bambino non credente. Non mi importava, io lo facevo perchè pensavo di fare del bene a me stesso e di fare contenta la mia famiglia. Gli anni passavano, e arrivarono gli anni della scuola elementare. Quando cominciai a leggere i miei primi libri e per curiosità lessi alcuni libri della Bibbia. Ma accadde qualcosa di imprevisto, qualcosa che mi cambiò profondamente. Quando lessi i vangeli e alcune lettere, rimasi stupefatto delle differenze insegnate dalla Parola di Dio e tutto quello che credevo fosse la verità insegnatami in quel momento. Non persi tempo a rivolgere le mie perplessità, prima alla mia famiglia (la quale non mi dette nessun risposta) e poi al prete della parrocchia che frequentavo. Per quanto piccolo fossi, ma grazie a Dio non ignorante del tutto, capivo che il prete ad ogni domanda che gli ponevo, lui astutamente le girava a suo favore. Ogni risposta era una più assurda dell’altra davanti alla Parola di Dio, delle vere e proprie eresie perchè tutto ciò che mi veniva spiegato andava contro ciò che sta scritto nella Bibbia. A quel punto pensai che se il prete sbagliasse ciò che predicava e nessuno poteva aiutarmi, allora era meglio lasciar perdere quel dio. Da quel momento divenni molto scettico nei confronti di Dio. La scienza divenne l’unica fonte ed era ciò in cui confidavo e a cui dedicai molti anni allo studio per trovare tutte le risposte e le certezze di cui avevo bisogno. Ridevo della fede altrui pensando fosse un rifugio fatto solo per i deboli. Di conseguenza pensavo che la Bibbia fosse una favola come pinocchio da raccontare agli stupidi per dargli l’illusione della speranza. Nell’agosto del 2000 mio fratello maggiore mi invitò a giocare ad una partita di calcio con lui e dei suoi amici che allora non conoscevo. Il fatto che mio fratello dopo 19 anni di disaccordo mi invitasse a giocare con lui era qualcosa che mi lascio molto sorpreso. A quella partita vidi diverse persone, tutti amici e amiche di mio fratello e della sua fidanzata. Mi colpii tantissimo il fatto di vederli uniti tutti come una famiglia e avvertivo in loro un amore e un’unità mai vista prima nella mia vita. Alla fine della partita fui invitato in chiesa e la cosa non mi piacque, ma accettati comunque perchè vidi alcune ragazze carine quella giornata. Il giorno dopo, ero pieno di curiosità e di entusiasmo quando entrai in chiesa. Non appena misi piede dentro la chiesa avvertii qualcosa dentro di me che non riuscii a capire cosa fosse. Era la prima volta che provavo un’emozione che non riuscivo a spiegare. Lasciai perdere tutto e concentrai tutto me stesso a quello che mi stava accadendo. Non mi importava per cosa fossi venuto quel giorno, mi importava solo di seguire il culto. Fu una giornata che non dimenticherò mai. Nonostante i vani tentativi da parte della comunità di parlarmi di Dio, io rifiutai ogni cosa che mi veniva detta, anzi, rispondevo con il massimo scetticismo. Non era facile parlare con me e tanto meno coinvolgermi in certi discorsi perché ero ben preparato ad affrontare certi argomenti biblici dal punto di vista scientifico. Infatti nessuno riusciva a tenermi la bocca chiusa. Però il mio cuore e quella cosa che sentivo dentro di me mi dicevano che stavo sbagliando. Ero molto combattuto: la mente che mi diceva una cosa e il mio cuore un’altra. Non era facile perché avevo tutto quello che potevo avere. Famiglia, soldi, amore, “amici”, salute, ecc… non mi mancava nulla. Perché dovevo credere a qualcosa in cui credono solo le persone bisognose? Di cosa avevo bisogno? Non trovando risposta a quest’ultima domanda, decisi di leggere il vangelo di Matteo e fu proprio con quello che Dio mi cambiò il cuore. In seguito dopo aver eseguito vari studi e meditato a lungo, arrivai alla mia prima crisi spirituale. In chiesa quel giorno dissi che non mi avrebbero più rivisto perché non credevo potessi farcela... e credo Dio si ricordi ancora com’ero disperato quel giorno. Credevo con tutto il cuore, ma l’orgoglio e tanti anni di attaccamento alla scienza da buttare via sono duri da buttare giù. Nel frattempo chiesi a Dio di aiutarmi e di guidarmi nella mia decisione, finché il sabato successivo tornai al gruppo dei giovani della mia chiesa e stavolta tornai per restare. Si, da quel giorno, 18 febbraio 2001, decisi di credere a Gesù e al Suo sacrificio che ha fatto sulla croce. Non potevo più fare finta di non sentire ciò che sentivo dentro per Dio. Anche se all’apparenza pensavo non mi mancasse nulla, capii invece che mi mancava la cosa più importante che può esserci e fu quello che senti quel giorno che entrai in chiesa: l’amore di Dio. |
Gino
Da bambino quando guardavo la natura era nata in me una convinzione "tutto questa non poteva essere frutto del caso, ma ci doveva essere un Dio creatore". Il periodo della scuola (elementari - medie) è stato un tempo di sofferenza anche se credo nessuno se ne sia accorto (il Signore mi stava già preparando per una futura scelta per Lui). All'età di 18 anni vedevo il futuro in modo molto negativo. Con le ragazze ci prendevo poco mentre i miei Amici erano desiderati, mi portavano addosso le negatività degli anni precedenti, e si presentava l'incubo del servizio di leva. Per me fare il servizio di leva era un vero dramma perché ero consapevole della mia fragilità psichica, e sapevo che non avrei in quelle condizioni sopportato gli scherzi (si fa per dire) del nonnismo. Un giorno mi sono fermato e ho detto: Signore se è vero quello che credo. cioè che tu hai creato ogni cosa, conosci sicuramente la mia situazione. Io ho tre aspettative dalla vita; evitare il servizio di leva, trovare una ragazza seria per avere con lei una famiglia e una piccola casa dove abitare (ancora non sapevo che il Signore aveva per me oltre a quello che avevo chiesto qualcosa di migliore). Il Signore è stato fedele, non sono stato chiamato a fare il militare, mi ha dato una moglie esattamente come la desideravo, tre figli e una piccola casa dove abitare. All'età di 29 anni pensavo di essere soddisfatto della vita. Ma non era così; dentro di me sentivo un vuoto e non sapevo cosa fosse. Avevo tutto ciò che desideravo ma vivevo come se non avessi avuto niente, sembrava che la mia vita fosse incompleta, come un cerchio che non si chiudeva. Tutto questo mi procurò una depressione, per uscire da questa ricorsi a erbe officiali, medicine, psicoterapia e altre cose, fu tutto inutile e pensai che dovevo rassegnarmi, che forse tutte le persone vivevano con dei disagi interiori. Un giorno un amico (non sapeva del brutto momento che stavo vivendo) mi propose di leggere la Bibbia, ne comprai una e cominciai a leggerla da solo (non volevo essere influenzato da idee altrui). Cominciai a leggere dal Vangelo di Matteo e subito compresi che la Bibbia è la Parola di Dio. Quando con la lettura arrivai a Matteo 10:32 una voce scoppiò nel mio cuore e fra lacrime e ringraziamenti a Dio, quel vuoto dentro di me scomparve al suo posto gioia e pace. Avevo realizzato quello che è il piano di Dio per la vita di ogni persona. Quel vuoto che regnava dentro al mio cuore non era altro che il peccato che mi separava da Dio tre volte Santo. Attraverso le meravigliose parole del Vangelo ho capito che i miei sforzi non sarebbero stati sufficienti ad essere riconciliato a Lui. Dio mi diceva "sei un peccatore perduto per l'eternità, ma fatti d'animo perchè sono un Padre misericordioso, io ho dato Gesù a morire sulla croce per pagare con il suo sangue il tuo peccato. Se confessi di essere un peccatore e credi nel sangue di Gesù ti purificherà da ogni peccato e sarai salvato dal giudizio finale". Io ho detto si. Ho accettato Gesù come mio personale salvatore Salvatore e come Signore della mia vita nel gennaio del 1991. I problemi non sono mancati, non mancano e non mancheranno, ma non sono più solo ad affrontarli. "Io amo l'Eterno, perché egli ha dato ascolto alla mia voce e alle mie suppliche. Poiché ha teso verso di me il suo orecchio, io lo invocherò tutti i giorni della mia vita." Salmo 116:1-2 Mirco
Nato nel 1956, in una famiglia di comuni operai (mio padre ferroviere, mia madre casellante guardabarriere) sono stato allevato in un ambito povero ma dignitoso, mia madre pur essendo attivista comunista, mi trasmise il timore di Dio e una reale moralità. Vissi un'infanzia felice, fra giochi e sogni, codivisi con mio fratello, più vecchio di quattro anni, anche se turbata da un serio incidente, all'età di sei anni; una ferita all'occhio destro causata da un missile giocattolo lanciato in aria da un adulto nel cortile della colonia "vacanze" presso il mare. Questo incidente, che mi ha causato un grande deficit visivo nell'occhio destro, se da una parte mi ha provocato notevoli disagi fisici, mi ha però sensibilizzato verso la persona di Gesù. Nel periodo post-operatorio infatti, mentre ero contretto a stare a letto per alcune settimane, spesso mi trovavo a pensare a Dio, alla vita di Gesù, e spesso sognavo di Gesù (alcune cose le so perchè mia madre, che mi era accanto, mi ha riposrtato in seguito, ciò che condividevo). Una cosa ricordo bene, la persona di Gesù mi attirava così tanto fin da bambino. Dopo aver trascorso gli anni della mia fanciullezza, già dalle prima adolescenza manifestai il desiderio di fare esperenze fuori casa, e di capire cosa fosse in realtà la vita. Cosi all'età di sedici anni riuscii ad ottenere il permesso di andare ad abitare fuori casa presso una città non molto lontana da noi. Fu quello il tempo critico, feci le mie esperienze di droga cosiddetta "leggera", conobbi ambienti pericolosi per un adolescente, corsi seri pericoli, rischiai di essere accoltellato da uno psicopatico drogato, ma la mano preservatrice e protettrice di Dio mi permise in ogni difficoltoso frangente (grazie a Lui!). Dopo aver frequentato una comune Hippie-anarchica per alcuni mesi, vidi alfine finire in fumo tutti i bei discorsi e propositi che l'avevano dall'inizio animata, il mio più caro amico, sotto l'effetto dell'L.S.D., avere una seria crisi nervosa che l'avrebbe segnato per sempre, mentre gli altri membri terminavano con litigi e rancori, l'uno verso l'altro, la loro esperienza comunitaria. Dopo di ciò fu la morte di mio padre a mostrarmi la necessità di trovarmi un punto di riferimento che fosse di reale aiuto per la mia vita, e il mio pensiero tornò di nuovo a Dio, il Dio che, ero consapevole, mi aveva parlato e protetto fin dalla mia fanciullezza. Cominciai a frequentare monasteri e chiese, pensando di trovare in esse "il Vivente", ma le tensioni del mio cuore non venivano sopite da sterili pratiche religiose, e la mia ansia e interiore disagio cresceva. Nel mezzo della mia ricerca trovai un giorno, nascosto in una bancarella di giornali e libri a prezzo ridotto, il libro appartenente al Nuovo Testamento, della lettera ai Romani, la lettura di questo libro mi appassiono' e cominciai a capire qualcosa sul problema morale e spirituale dell'uomo che ha per nome "peccato". Ma questa lettura fu solo uno dei primi passi per condurmi a una personale conoscenza di Gesù. Dovetti ricercare una bibbia da un amico che ne traeva giovamento, e poi un libro che descriveva la conversione di molti giovani provenienti da ambienti "contestatari", per comprendere i passi che io potevo e dovevo fare per conoscere il "Dio che mi aveva tanto amato". Fu una sera d'etate di ventidue anni fa, dopo aver capito che il Signore Gesù aveva dato la sua vita per me, e voleva entrare nel mio uomo interiore, per mezzo dello Spirito suo Santo, che invitai il mio Signore a entrare nella mia "stalla" per farvi risplendere la sua luce meravigliosa. Fu quella una serata benedetta, compresi che ero diventato figlio di Dio, l'avevo dentro, ero nato di nuovo! Compresi che i sacramenti e riti non avevano fatto di me un cristiano, ma un semplice, sincero atto di fede si! Il cielo mi si apri, in quel tempo, la pace di Dio era reale e mi trovai a parlare ad amici e conoscenti a estranei del Dio che amava il mondo. Vi furono battaglie, derisioni e incomprensioni, ma Dio mi fortificava. Dopo alcuni mesi , credo fosse una risposta alle mie preghiere, conobbi i fratelli della chiesa Evangelica di Mantova, che sono stati di grande aiuto per la mia crescita, e ai quali va tutta la mia gratitudine per la pazienza e l'amore che hanno avuto verso di me, in special modo i conduttori ed anziani. Essi mi prepararono e mi appoggiarono per piantare una chiesa dove residevo, e dove, insieme a mia moglie per la grazia di Dio, quindici anni fa aprimmo un locale e una testimonianza. Invitato da un mio collega di lavoro (per diciotto anni ho svolto mansioni infermieristiche) a dare testimonianza della mia fede presso un incontro di cattolici a casa sua, alla presenza di tre preti, potei, al termine della riunione, testimoniare della mia fede, e un uditrice particolarmente attenta cominciò ad avvicinarsi e ad aprirsi a Dio, il suo nome è Franca e con lei si converti tutta la sua famiglia. Un altro credente, uscito dai testimoni della Torre di Guardia, fu Valerio, il postino di Magnacavallo. Poi Luca, studente d'Inglese di Paola mia moglie, e fratello di un mio caro amico della cerchia dei contestatori d'allora. A sua volta Luca porto Antonio Zaghini al Signore, Antonio porto' Davide, suo collega di lavoro. La catena delle conversioni continuo', si convertì l'intera mia famiglia, mia madre, mio fratello e mia cognata e poi altri ancora. La mia visione e il mio desiderio per il futuro è quella di vedere il corpo di Cristo in Italia unito a pronto ad accogliere le anime che in un prossimo futuro il Signore della messe ci vorrà mandare, oltre a cio' spero di vedere un allargamento della testionianza locale, formando altre chiese nelle zone limitrofe alla nostra. Il ministerio di carattere pastorale ed evangelistico, devo dire che è stato ben supportato da mia moglie, che condivide appieno il mio impegno a full-time nell'opera del Signore, lei è stata due anni in missione in Iran e Pakistan, dove ha maturato la sua visione per una vita dedicata al raggiungimento delle anime perdute e bisognose del Vangelo. Posso, al termine di questa testimonianza scritta, ringraziare il Signore per essere veramente buono con me, avendomi prima di tutto accettato come suo figlio, poi avendomi concesso protezione e grazia, la gioia di aver visto anime salvate, una visione per il futuro, un lavoro per il presente. A Dio la gloria e rendimento di grazie. Luca
Ho avuto un’infanzia molto felice, sono cresciuto in una famiglia che mi ha sempre amato. Gli anni della mia prima giovinezza li ricordo come un periodo in cui avevo tutto, l’affetto, le amicizie, i divertimenti ma avevo un grande vuoto dentro. Avevo tanti traguardi da raggiungere nella mia vita, ma una volta raggiunti questi scopi mi rendevo conto sempre più che la mia vita non aveva senso, era questa la vita che mi si presentava davanti? E poi un giorno sarei morto! E dove sarei andato? Finisce tutto qui? Un giorno una persona mi disse che ero un peccatore e che un giorno Dio mi avrebbe giudicato; quella persona mi disse però che Gesù può togliere il peccato alle persone e mi consigliò di leggere la Bibbia dove erano scritte tutte queste cose! Così iniziai a leggere la Bibbia e credetti pienamente a ciò che leggevo. Mi ravvidi dai miei peccati personali ed una sera chiesi a Gesù di perdonare i miei peccati e glieli confessai. Da quel giorno mi convertii a Dio e il Signore mi ha dato il senso alla mia vita: essere testimone del fatto che Gesù è risuscitato e che un giorno sarò con Lui. Cercate il SIGNORE, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino. Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli al SIGNORE che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare. Isaia 55:6-7 |